La prostatite è l’infiammazione della ghiandola prostatica, organo prettamente maschile, situato appena sotto la vescica, davanti alla porzione d’intestino crasso chiamata retto.
Per forma e dimensioni è assimilabile ad una castagna.
Attraverso la prostata decorre parte dell’uretra, cioè il dotto che porta all'esterno l’urina e
– al momento dell’orgasmo – il liquido seminale, garantendo la corretta mobilità agli spermatozoi. Alcune alterazioni a livello di salubrità e della struttura dell’organo, possono influenzare la fertilità del soggetto. Inoltre, poiché circonda l’uretra, la ghiandola prostatica ha anche la possibilità di influire sul modo di urinare, rendendo difficoltoso l’atto della minzione.
Qualsiasi patologia interessi questo organo, prende il nome di prostatite, un problema che colpisce dal 2% al 10% degli uomini, specie di età adulta e che purtroppo tra i vari problemi che crea, è spesso e volentieri responsabile di problemi di erezione debole.
Quanti tipi di prostatite esistono?
Nel 1999, il cosiddetto Istituto Nazionale del Diabete e delle Malattie Digestive e Renali (con sede negli Stati Uniti), definì 4 tipi di prostatite: – La prostatite acuta di origine batterica o prostatite di tipo I; – La prostatite cronica di origine batterica o prostatite di tipo II; – La prostatite cronica di origine non-batterica o prostatite di tipo III o sindrome dolorosa pelvica cronica: o di tipo III A di natura infiammatoria spiccata o di tipo III B di natura infiammatoria esigua – La prostatite asintomatica o prostatite di tipo IV.
Prostatite Batterica Acuta La PBA (Prostatite Batterica Acuta) è la forma più rara e grave di prostatite che possa colpire un soggetto.
Solitamente si presenta su ragazzi di giovane età, e a volte i sintomi sono così dolorosi da richiedere il ricovero. Il suo sviluppo avviene attraverso il passaggio dei batteri che dalle urine arrivano alla prostata, ma è possibile che giungano anche risalendo l’uretra o attraverso la parete rettale.
I sintomi collegati alla PBA sono molto forti e dolorosi, riconducibili a difficoltà durante la minzione, che può presentare anche lievi quantità di sangue al suo interno. Inoltre, si soffre anche di febbre molto alta, generalmente intorno ai 38.5°C.
La diagnosi della prostatite batterica acuta avviene solitamente tramite l'urinocoltura, che consente di individuare i batteri all'interno delle urine.
Prostatite Batterica Cronica Questo tipo di infezione, a differenza di quella appena vista, si sviluppa in maniera più graduale.
I sintomi sono molto meno gravi, anche se la sua durata è più prolungata, persistendo anche per più di tre mesi. Le cause che portano alla prostatite batterica cronica sono ancora sconosciute, anche se i ricercatori sostengono che non sia dovuta ad un’infezione, ma ad un microrganismo. Inoltre, la comparsa della PBC, potrebbe anche essere il risultato di una prostatite batterica acuta non del tutto debellata.
I sintomi di questa infezione sono spesso riconducibili a dolori durante la minzione, alla parte bassa dell’addome e della schiena, e a tutta la zona pelvica. In generale, solamente il 5-10% delle volte si è a conoscenza dell’agente che ha scatenato la PBC.
Prostatite cronica non batterica All'interno della prostatite cronica non batterica, si presentano altri due tipi di infiammazione, sempre di origine non batterica, che presentano alcune differenze.
Prima però, è importante essere a conoscenza che la prostatite non batterica si sviluppa a causa di fattori molto diversi da quelli che abbiamo visto fino ad ora, trattandosi di fattori psicologici, malattie neurologiche, traumi perineali ed ostruzione della vescica durante lo svuotamento.
Il primo tipo di infiammazione viene chiamato sindrome da dolore pelvico cronico infiammatorio, che si caratterizza per l’elevato numero di leucociti all'interno dello sperma o delle urine; il secondo invece, prende il nome di sindrome da dolore pelvico cronico non infiammatorio, ed è l’esatto opposto del primo caso, ovvero, il numero di leucociti contenuto nei liquidi è troppo basso.
I sintomi delle prostatiti croniche non batteriche sono spesso associati a dolore dell’area pelvica, che si estende fino ai glutei e difficoltà durante la minzione, mentre non compaiono segni correlati a febbri alte.
Prostatite asintomatica infiammatoria Arriviamo infine a parlare dell’ultimo tipo di prostatite, quella che non presenta nessun tipo di sintomo, motivo per il quale viene chiamata asintomatica.
Tendenzialmente, questo tipo di infiammazione viene diagnosticata dopo aver analizzato campioni di sperma e del liquido prostatico, anche se i motivi del prelievo sono sempre diversi da quelli della prostatite.
Quando all'interno dei due liquidi viene segnalata la presenza di globuli bianchi, significa che c’è un’infiammazione in corso. Tuttavia, ancora oggi non si è in grado di spiegare il motivo per cui questo tipo di prostatite non dia alcun segnale o sintomo distintivo;
in genere, la prostatite asintomatica non richiede alcun tipo di trattamento.
Come per ogni patologia, anche la prostatite si sviluppa in seguito ad alcune condizioni specifiche. La causa più comune è sicuramente l’infezione batterica, che può presentarsi in due modi. Il primo riguarda un’infezione a carico dell’apparato urinario, ossia quando i batteri vengono trasportati da urina infetta, mentre il secondo riguarda un’infezione dell’uretra, che si verifica quando i batteri arrivano tramite i dotti della prostata.
Queste sono le due condizioni più comuni a livello batterico in cui la prostata subisce un’infezione.
Per quanto riguarda le prostatiti abatteriche invece, le cause possono essere ricondotte ad ostruzioni, problemi psicologici e neurologici, traumatici ed immunitari.
In caso di prostatiti abatteriche infatti, risulta spesso difficile identificare la causa scatenante, poiché non viene direttamente dal trasporto di un’infezione.
Ad ogni modo, ci sono ulteriori aspetti che devono essere tenuti in considerazione quando si parla di prostatite, come per esempio alimentazione scorretta, vita sedentaria, infezioni sessuali, prolungata assenza sessuale, fumo ed abuso di alcolici.
Queste vengono identificate come fattori di rischio, e sono ottime alleate dello sviluppo della prostatite, ma è possibile intervenire migliorando alcune abitudini poco corrette. Per altri fattori di rischio invece, non c’è molto da poter fare, quando si tratta per esempio di ereditarietà, giovane età (prima dei 40 anni), diabete, uso del catetere e traumi della regione pelvica.
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